Il rosmarino: multifunzionalità e valorizzazione di una risorsa dell’area mediterranea
Il Convegno della giornata tecnico-scientifica su - Il rosmarino: multifunzionalità e valorizzazione di una risorsa dell’area mediterranea avrà luogo il prossimo 28 maggio, presso l’ ”Aula Magna” del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali di Palermo.
Il Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.), pianta tipicamente mediterranea, è una Labiata arbustiva di notevole diffusione e solide tradizioni. Lo si trova allo stato spontaneo o sub-spontaneo in numerose aree della Sicilia, dove spesso contribuisce significativamente alla fisionomia del paesaggio. Insieme ad alcune altre essenze spontanee, nel corso dei secoli il rosmarino è stato protagonista indiscusso della tradizione erboristica mediterranea, rivestendo un ruolo prioritario sia tra le specie aromatiche da condimento sia tra le piante medicinali, in virtù delle sue molteplici potenzialità antisettiche, antiossidanti, cosmetiche e terapeutiche. Oggi, il principale interesse del rosmarino risiede nella sua riconosciuta “polifunzionalità”, cioè nella sua capacità di entrare a pieno titolo in percorsi economici facenti parte di settori produttivi tra i più diversi grazie non solo alle caratteristiche biologiche, fitochimiche e agronomiche tipiche della specie, ma anche alle potenzialità legate allo sfruttamento della variabilità intraspecifica, ancora poco conosciuta e valorizzata. Il rosmarino rientra attualmente in lavorazioni di tipo industriale (es. biomassa per consumo fresco in IV gamma, sostanze aromatiche specifiche e o estratti a vario livello di trasformazione e purificazione destinate al settore alimentare e cosmetico), è utilizzato a fini estetico-ricreazionali (fronda recisa, pianta in vaso, siepi e bordure, le cui piante sono prodotte nell’ambito del settore floricolo e vivaistico), è legato inoltre ad attività produttive complementari e alternative (produzione di mieli monospecifici, produzioni artigianali di condimenti da cucina). Il rosmarino è un’importante ingrediente della cucina mediterranea, a cui piatti conferisce non solo sapore ma anche maggiore digeribilità e ai quali trasferisce le sue proprietà salutistiche accertate dalla recente ricerca, soprattutto nel campo delle sostanze antiossidanti. Ognuno di questi aspetti possiede non solo una notevole potenzialità economica in sé ma anche una valenza sociale, per la condivisione e valorizzazione di un patrimonio storico di conoscenza di una specie il cui uso tradizionale in differenti ambiti (medicinale, culinario, simbolico-religioso) ha attraversato i millenni della civiltà occidentale. La valorizzazione di questa specie nei suoi diversi aspetti e sfaccettature, anche in modo integrato, si configura come un’importante linea strategica per la realizzazione di concreti flussi economici a vantaggio delle aziende e dei territori in senso lato.
La giornata tecnico-scientifica in oggetto si propone l’obiettivo di offrire un quadro di sintesi delle possibilità economiche e applicative offerte dalla specie, attraverso un’ampia panoramica delle caratteristiche di utilizzo di questa specie (con particolare riguardo agli aspetti meno conosciuti) e delle nuove potenzialità legate alla ricerca scientifica. Le tematiche che verranno affrontate durante il convegno saranno la biodiversità della specie (variabilità morfologica, chemiotipica e agronomica), la collocazione del rosmarino in ambito etnobotanico, le prospettive offerte dalla sua coltivazione alla luce delle più recenti acquisizioni tecniche, i suoi molteplici impieghi in ambito
ornamentale, le utilizzazioni attuali e potenziali in ambito fitoterapeutico, cosmetico e gastronomico; il tutto sarà corredato con la descrizione di casi applicativi concreti.
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